https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/issue/feed Quaderni 2025-06-10T22:20:25+00:00 Redazione sabap-ca.quadernididattici@cultura.gov.it Open Journal Systems <p>Quaderni (ISSN 2284-0834) è una Rivista scientifica peer-reviewed e open access che si occupa della ricerca archeologica in Sardegna.</p> <p>La storica rivista della Soprintendenza archeologica di Cagliari e Oristano, nata per volontà di Ferruccio Barreca ed edita dal 1986, nel 2013 si è aggiornata in veste digitale, utilizzando il software open source <a href="https://pkp.sfu.ca/ojs/">OJS</a>, sviluppato dal <a href="https://pkp.sfu.ca/">PKP - Public Knowledge Project</a> per la gestione di riviste elettroniche, che garantisce un'elevata visibilità in rete tramite motori di ricerca generalisti e service provider grazie al protocollo OIA-PMH.</p> <p>Le pubblicazioni sono rese disponibili secondo i principi dell'accesso libero alla conoscenza e della massima diffusione della ricerca (open access), garantendo al contempo la serietà scientifica dei contenuti con un rigoroso <a href="https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/prev">processo di peer review</a>.</p> <p>La rivista aderisce al <a href="https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/cetic">Codice etico</a> (Code of Conduct and Best Practice Guidelines for Journal Editors) elaborato dal COPE - Committee on Publication Ethics.</p> <p>L'ANVUR ha incluso i Quaderni nell'elenco delle riviste scientifiche per l'Area 10 - Scienze dell'Antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche.</p> https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/article/view/169 Occupazione antropica e sfruttamento dell’ossidiana sul Monte Arci: il territorio di Pau (OR) 2025-06-05T08:43:30+00:00 Laura Fanti laura.fanti@unica.it Barbara Melosu barbara.melosu@unica.it <p>In questo lavoro si presenta un quadro aggiornato delle conoscenze sulla presenza antropica sul Monte Arci connessa allo sfruttamento dell’ossidiana, con specifico riferimento al territorio di Pau, sul versante orientale, prendendo in considerazione i caratteri principali delle produzioni materiali rinvenute nel sito funerario di Su Forru de is Sinzurreddus e nelle officine di lavorazione dell’ossidiana.</p> 2025-06-10T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2025 Quaderni https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/article/view/170 L’eco del mare tra le montagne di Oliena. I bracciali in conchiglia di Grotta Rifugio 2025-06-05T09:05:42+00:00 Valentina Puddu valentinasemata@gmail.com Gianfranca Salis gianfranca.salis@cultura.gov.it <p>La Grotta Rifugio di Oliena si apre sulla valle del Cedrino, a 184 m s.l.m, dove inizia la profonda gola del Ganagòsula, incassata tra il massiccio calcareo dei monti di Oliena e la regione basaltica del Golléi. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce un corridoio che conduce alla parte più interna della grotta, dove sono stati deposti resti scheletrici umani e corredi funerari databili tra il Neolitico antico e la fase Monte Claro.</p> <p>Questo contributo presenta i risultati dei recenti studi sui bracciali in conchiglia rinvenuti durante le campagne di scavo del 1977-1978, attribuibili alla fase medio-neolitica di Bonu Ighinu (prima metà del V millennio cal. B.C.). Lo studio descrive dettagliatamente questi manufatti, in gran parte inediti, offrendo un quadro aggiornato sulla scelta delle materie prime e sulla diffusione di questa tipologia di ornamento, attestata presso diversi gruppi della Penisola italiana tra il Neolitico antico e medio-recente. Lo studio si inserisce all’interno della più vasta problematica della neolitizzazione di questa porzione territoriale della Sardegna centro-orientale, interessante soprattutto alla luce dell’antichità della presenza umana attestata nell’areale dalle indagini archeologiche e paleontologiche.</p> 2025-06-10T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2025 Quaderni https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/article/view/171 Nuove considerazioni sulla fonte nuragica Mitza Pidighi di Solarussa 2025-06-05T09:33:02+00:00 Alessandro Usai alessandro.usai@cultura.gov.it <p>La fonte nuragica Mitza Pìdighi è composta da un corpo originario a ferro di cavallo e da un recinto semicircolare aggiunto sulla fronte. La fonte fu utilizzata per alcuni secoli per scopi di approvvigionamento idrico e probabilmente anche come luogo di atti rituali comportanti la rottura di recipienti ceramici; in tal modo si formarono spessi depositi regolarmente stratificati, che hanno restituito una gran quantità di materiale archeologico. L’analisi tecnologica e tipologica delle ceramiche nuragiche consente la distinzione di diverse fasi di utilizzo del monumento, dalla costruzione all’abbandono e al crollo, dal Bronzo Recente al Bronzo Finale ed alla Prima Età del Ferro</p> 2025-06-10T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2025 Quaderni https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/article/view/172 Il complesso archeologico di Sa Grutta Fraigada di Santadi 2025-06-05T09:36:50+00:00 Luisanna Usai usailuisanna@gmail.com Antonio Zara usailuisanna@gmail.com <p>Viene presentata una relazione inedita di Antonio Zara sul sito di Sa Fraigada di Santadi, noto da tempo per la presenza della tomba di giganti di Barrancu Mannu, una delle strutture funerarie nuragiche più possenti e meglio conservate. La relazione descrive, in particolare, le diverse muraglie che integrano le difese naturali del sito. A integrazione di quanto scritto da Antonio Zara vengono esaminati alcuni siti proposti dallo stesso autore come confronto e viene aggiornata la bibliografia sul sito e sulle problematiche relative alla collocazione in ambito nuragico di tutte le emergenze presenti nell’area</p> 2025-06-10T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2025 Quaderni https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/article/view/173 Senis (OR), Loc. Santa Vittoria. Un modello di nuraghe ritrovato 2025-06-05T09:41:12+00:00 Maura Vargiu maura.vargiu@cultura.gov.it <p>Il recente recupero di un modello di nuraghe, conservatosi all’interno delle strutture di un edificio di età nuragica affioranti sulla sommità del colle di Santa Vittoria a Senis (OR), attesta la destinazione cultuale del vano in cui si trovava. L’analisi del manufatto, che afferisce alla categoria dei cosiddetti modelli-vasca, e i relativi confronti con oggetti analoghi provenienti da altri contesti cultuali attestati in Sardegna tra la fine dell’età del Bronzo e l’inizio dell’età del Ferro, offrono interessanti spunti di riflessione riferiti a questa particolare categoria di reperti scultorei e alla circolazione di schemi e linguaggi figurativi e materici comuni nei diversi comprensori territoriali, finalizzati alla comunicazione di un’ideologia universalmente condivisa da tutte le comunità isolane.</p> <p>The recent recovery of a model of nuraghe, preserved within the structures of a Nuragic-period building located at the summit of the hill of Santa Vittoria in Senis (Oristano, Sardinia), attests to the cultic function of the room in which it was found. The analysis of the artifact, classified among the so-called "basin models," along with comparisons to similar objects from other cultural contexts documented in Sardinia between the end of the Bronze Age and the beginning of the Iron Age, provides valuable insights into this particular category of sculptural finds. Moreover, it highlights the circulation of figurative schemes, symbolic languages, and shared materials across various territorial areas, aimed at communicating an ideology universally embraced by all island communities.</p> 2025-06-10T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2025 Quaderni https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/article/view/174 Una sorprendente ri-scoperta: la figurina bronzea di 'pugilatore tipo Cavalupo' da Isili 2025-06-05T09:44:07+00:00 Michela M.G. Migaleddu mmigaleddu@gmail.com <p>Durante la disamina dei materiali della Collezione Orrù di Isili è stato identificato un singolare oggetto che ha suscitato l'attenzione per la sua eccezionalità. Si tratta di un bronzo antropomorfo mutilo che conserva intatti gli elementi iconografici che permettono di inserirlo tra i cosiddetti "pugilatori di tipo Cavalupo", costituendo ad ora un <em>&nbsp;unicum</em> nel repertorio della bronzistica figurata nuragica in ambito insulare. La rappresentazione, già conosciuta in Sardegna nella grande statuaria in pietra di Mont'e Prama, trovava fino ad oggi l'unico confronto eneo con il bronzetto di fattura nuragica rinvenuto nella necropoli di Cavalupo a Vulci.</p> <p>During the examination of the materials of the Orrù Collection of Isili, a singular object attracted the attention for its exceptionality. It is a mutilated anthropomorphic bronze that preserves intact the iconographic elements to be included among the so-called "Cavalupo-type boxers", constituting, to date, a unicum in the repertoire of Nuragic figurative bronzes in the insular area. The representation, already known in Sardinia in the stone statuary of Mont'e Prama, found, until today, the only comparison with the small bronze of Nuragic manufacture of the necropolis of Cavalupo in Vulci.</p> 2025-06-10T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2025 Quaderni https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/article/view/175 Interventi di pulizia e rilievo presso il nuraghe S’Ulimu di Ulassai (NU) 2025-06-05T09:50:29+00:00 Alberto Mossa mossaalberto1@gmail.com Tiziana Chillotti tiziana.chillotti@gmail.com Enrico Dirminti enrico.dirminti@cultura.gov.it <p>Nell’ambito del progetto per l’attuazione delle azioni di promozione e valorizzazione degli itinerari promosse dal GAL Ogliastra assieme al Comune di Ulassai (NU) e con la collaborazione dell’Agenzia Forestas, sono state condotte nei mesi di gennaio e febbraio 2024 le operazioni di pulizia presso l’area del nuraghe S’Ulimu, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Sassari e Nuoro. Il monumento protostorico in questione rappresenta una delle testimonianze più significative e importanti dell’intero territorio comunale e di questa sub-regione che, pur non essendo ancora stato oggetto di indagini archeologiche sistematiche, si distingue sia per la sua monumentalità che per uno stato di conservazione discreto. Inoltre, le azioni di pulizia hanno consentito di eseguire un rilievo aggiornato attraverso l’utilizzo dell’aerofotogrammetria e della tecnologia LIDAR e di poter apprezzare la reale entità del nuraghe e delle sue articolazioni strutturali.</p> <p>As part of the project for the implementation and the promotion of the itineraries supported by the GAL Ogliastra together with the Municipality of Ulassai (NU) and with the collaboration of the Forestas Agency, cleaning operations were carried out in the area of the nuraghe S'Ulimu in January and February 2024, under the scientific direction of the Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Sassari e Nuoro.</p> <p>This protohistoric monument represents one of the most significant and important attestations in the entire municipal territory and in this sub-region which, although it has not yet been investigated by archaeological operations, stands out both for its monumentality and for a discrete state of conservation. Furthermore, the cleaning actions have made it possible to carry out an updated survey through the use of aerial photogrammetry and LIDAR technology and to appreciate the real entity of the nuraghe and its general outline</p> 2025-06-10T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2025 Quaderni https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/article/view/176 Archeologia sul confine. Due casi problematici tra Nuraminis e Serrenti (Sud Sardegna) 2025-06-05T09:54:41+00:00 Daniele Carta daniele.carta@cultura.gov.it <p>Partendo dallo studio della documentazione relativa al catasto De Candia della prima metà del XIX secolo (Tavolette e Processi verbali), custodita presso l’Archivio di Stato di Cagliari è stato possibile reperire, lungo il confine tra gli attuali Comuni di Nuraminis e Serrenti (Sud Sardegna), dati utili all’individuazione di un nuraghe (Nuraxi de s’Orcu) e di un probabile <em>menhir</em> situato in località Bruncu de su Pisu, altrimenti ignoti e oggi non più chiaramente identificabili sul campo.</p> <p>Starting from the study of the documentation relating to the De Candia land registry of the first half of the 19th century (Tablets and Verbal processes), kept in the State Archives of Cagliari, it was possible to find, along the border between the current Municipalities of Nuraminis and Serrenti (South Sardinia), useful data for the identification of a <em>nuraghe</em> (Nuraxi de s'Orcu) and a probable <em>menhir </em>located in the Bruncu de su Pisu area, otherwise unknown and today no longer clearly identifiable in the field.</p> 2025-06-10T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2025 Quaderni https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/article/view/177 Il motivo della testa umana negli scarabei in diaspro verde del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari 2025-06-05T09:57:52+00:00 Sara Balcon sara.balcon@cultura.gov.it <p>Il contributo si concentra sullo studio dell’iconografia della testa umana nella glittica punica in pietra semi-preziosa, portando in analisi gli scarabei conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Lo scopo è quello di esporre, in una trattazione unitaria, gli scarabei caratterizzati dal motivo della testa umana semplice e composita della collezione glittica cagliaritana, indagandone le caratteristiche tecnico-realizzative e le scelte iconografiche, in relazione ai confronti rintracciabili nei contesti mediterranei interessati dalla diaspora fenicia e dalla dominazione cartaginese.</p> <p>The paper presents the study of the iconography of the human head in Punic semi-precious stone glyptics, analyzing the scarabs preserved at the National Archaeological Museum of Cagliari. The aim is to expose in a single scientific contribution the scarabs characterized by the motif of the simple and composite human head of the Cagliari glyptic collection, investigating their production techniques and the iconographic choices, in relation to the comparisons find in the Mediterranean contexts, during Phoenician-Punic era.</p> 2025-06-10T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2025 Quaderni https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/article/view/178 Il santuario fenicio-punico dell’Acropoli di Pani Loriga (Santadi, SU): nuovi elementi e spunti di riflessione per la ricostruzione della ‘regione fenicia del Sulcis’ 2025-06-05T10:01:25+00:00 Giovanna Pietra giovanna.pietra@cultura.gov.it Vincenzo Nubile archeologiaerilievi@gmail.com <p>Nelle more di una ricerca ancora in corso, si presentano i dati della campagna di scavo 2023-2024 sull’Acropoli di Pani Loriga. Le indagini sono state rivolte, principalmente, al nuraghe Diana e hanno messo in luce strutture e contesti che attestano il riuso dell’edificio come santuario a partire dall’VIII secolo a.C., dopo oltre quattro secoli di abbandono, con importanti testimonianze dei riti e delle offerte. I dati dello scavo prefigurano nuovi possibili scenari per Pani Loriga nella ricostruzione delle fasi più arcaiche della ‘regione fenicia’ del Sulcis e del suo successivo evolversi.</p> <p>As part of a research still in progress, the paper provides the data of the latest excavation in the Acropolis of Pani Loriga (2023-2024), mainly focused on to the nuraghe Diana. Next to a long period of disuse (since the Recent Bronze Age), the nuraghe proved to be reused as a sanctuary starting from the 8th century BC, with quite significant evidence of rites and offerings. As compared to previous proposals, new achievement prefigure a different scenario both for the beginnings and following development of the ‘Phoenician Region’ of Sulcis.</p> 2025-06-10T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2025 Quaderni https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/article/view/179 I materiali ceramici di età romana provenienti dal Sarcidano conservati presso il Museo Archeologico Nazionale Giorgio Asproni di Nuoro 2025-06-05T10:21:56+00:00 Stefania Ballocco stefania.ballocco@hotmail.com <p>Al fine di contribuire allo studio dei materiali inediti conservati presso il Museo Archeologico Nazionale Giorgio Asproni si presentano reperti ceramici di età romana facenti parte di due nuclei: una collezione privata e un sequestro di beni archeologici, accomunati dalla provenienza dal comune di Nurri. Nonostante il limite rappresentato dalla perdita del contesto stratigrafico e dei dati che da esso derivano, causato dalle circostanze di rinvenimento e conservazione dei beni, l’analisi morfologica dei materiali concorre ad arricchire le informazioni sulla frequentazione del Sarcidano in età romana.</p> <p>In order to contribute to the study of the unpublished finds preserved at the Museo Archeologico Nazionale Giorgio Asproni of Nuoro, it was chosen to focus the attention on Roman ceramic finds belonged to two different groups: a private collection and a seizure of archaeological finds, both found in Nurri. The discovery circumstances caused the loss of stratigraphic context and the information deriving from it, in spite of this the morphological analysis of the materials provide to enrich the knowledge about the settlement of the Sarcidano during the Roman Age.</p> 2025-06-10T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2025 Quaderni https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/article/view/180 Note su un cippo funerario iscritto rinvenuto in agro di Nughedu Santa Vittoria 2025-06-05T10:25:10+00:00 Serena Casula s.casula3@studenti.uniss.it <p>Nel territorio di Nughedu Santa Vittoria (OR), nel mese di febbraio 2022, è stato scoperto, a seguito di lavori svolti in un terreno privato, un cippo funerario iscritto. Lo studio di tale manufatto, che allo stato attuale della ricerca costituisce uno dei pochi dati riferibili all’età romana nel centro Sardegna, potrebbe fornire ulteriori informazioni utili ad ampliare il quadro riguardante la presenza romana in quest’area dell’isola, benché rispetto al passato, si stia ricostruendo un quadro sempre più chiaro sugli aspetti insediativi e sul rapporto che i Romani avevano con il territorio e con la popolazione locale.</p> <p>In Nughedu Santa Vittoria’s (OR) territory was discovered, in February 2022, a funerary gravestone with inscription. The study of such artifacts, that now is one of the few elements connected with Roman Age in the central part of Sardinia, could give useful information over romanization of this part of the island, although, compared to the past, a clearer picture is being reconstructed regarding the settlement patterns and the relationship the Romans had with the territory and the local population.</p> 2025-06-10T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2025 Quaderni https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/article/view/181 Boccoli libici e altro. Tre vasi antropomorfi africani in Sardegna 2025-06-05T10:28:11+00:00 Donatella Salvi dsalvi2012@gmail.com <p>Il ritrovamento occasionale e purtroppo non contestualizzato di una piccolo contenitore conformato a volto femminile suscita interesse per gli elementi che lo caratterizzano: la forma del vaso, la pettinatura e l'abbigliamento della persona. La forma del vaso rimanda a produzioni africane, mentre abiti e acconciatura a boccoli sono lontani dai modelli romani che possono considerarsi standard. Ciò induce a ricerche mirate ad individuarne i significati e l'ambito, etnico e/o religioso, di riferimento. In Sardegna i vasi antropomorfi sono rari, ma esistono altri due esemplari, uno da collezione privata ed uno da ritrovamenti degli anni Trenta del secolo scorso, che rientrano a pieno titolo nello studio.</p> <p>The occasional and unfortunately uncontextualized discovery of a small container shaped like a female face raises interest for the elements that characterize it: the shape of the vase, the hairstyle and clothing of the person. The shape of the vase refers to African productions, while the clothes and hairstyle of corkscrew locks are far from the Roman models that can be considered standard. This leads to targeted research to identify their meanings and the ethnic and/or religious context of reference. In Sardinia, anthropomorphic vases are rare, but there are two other examples, one from a private collection and one from findings in the 1930s, which are fully included in the study.</p> 2025-06-10T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2025 Quaderni https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/article/view/182 Nuove acquisizioni dal territorio di Solanas - Sinnai (SU). Scavo di emergenza in via Su Portu 2025-06-05T10:31:39+00:00 Enrico Trudu enrico.trudu@cultura.gov.it Cinzia Bruscagli cinzia.bruscagli@gmail.com Krizia Bologna kriziabologna@gmail.com Valentina Tiddia valentinatiddia21@gmail.com <p>Nel seguente contributo viene presentato il rinvenimento effettuato durante i lavori per la realizzazione della rete in fibra ottica in via Su Portu, loc. Solanas - Sinnai (SU). Lo scavo d’emergenza ha messo in luce strutture murarie e materiale archeologico anche d’importazione, tra il quale spicca la sigillata africana D e un esemplare di brocchetta costolata, che permettono di inquadrare l’ambito cronologico del contesto tra il IV e il VII secolo d. C.</p> <p>This paper presents the archaeological context carried out during the excavations made for the fiber optic network construction in Su Portu Street, at Solanas - Sinnai’s Municipality (SU). The rescue dig revealed masonry slices and archaeological findings, including imported items such as African red slip ware D and a sample of ribbed jug. These finds help to point out the dating of the site in a chronological range placed between 4th and 7th century AD</p> 2025-06-10T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2025 Quaderni https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/article/view/183 Il Coltello nella sepoltura della chiesa di San Giuliano di Selargius (CA) 2025-06-05T10:35:50+00:00 Maria Antonietta Atzeni archeomed@tiscali.it <p>Nella chiesa di San Giuliano a ’Selargius (Ca)‘ i lavori di consolidamento e restauro effettuati negli anni 1984-1986 hanno portato alla scoperta di uno spazio di sepoltura nell’area dell’attuale portico. L’area cimiteriale, ascrivibile ad un ristretto arco temporale compreso tra il X-XI secolo d.C., ha restituito diverse sepolture. La tomba 1 a sepolture multiple sovrapposte, collocata al vertice sinistro del portico, fu scavata solo in parte, restituì alcuni reperti appartenenti all’equipaggiamento personale dei defunti tra cui spicca un coltello tipologia scale tang di notevoli dimensioni su cui permangono ancora dubbi sull’impiego.</p> <p>In the church of San Giuliano in ’Selargius (Ca)‘, the consolidation and restoration works carried out in the years 1984-1986 led to the discovery of a burial space in the area of the current portico. The cemetery area, attributable to a narrow period of time between the 10th and 11th centuries AD, has yielded several burials. Tomb 1 with multiple overlapping burials, located at the left corner of the portico, was only partially excavated, and revealed some finds belonging to the personal equipment of the deceased, among which stands out a large scale tang type knife whose use still remains in doubt.</p> 2025-06-10T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2025 Quaderni https://quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/article/view/184 Notiziario 2024 2025-06-09T17:27:03+00:00 Redazione sabap-ca.quadernididattici@cultura.gov.it 2025-06-10T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2025 Quaderni