Un luogo di culto fenicio e punico sull’acropoli di Pani Loriga. Note preliminari sullo scavo 2020-2021

Autori

  • Giovanna Pietra
  • Vincenzo Nubile
  • Giulio Alberto Arca
  • Tiziana Matta
  • Roberta Pinna
  • Valentina Puddu
  • Francesco Cini
  • Ludovico Giannini
  • Lorenzo Cecchini
  • Andrea Violetti

Parole chiave:

Pani Loriga, Acropoli, Fenici, Astarte, Acropolis, Phoenicians, Ashtart

Abstract

Vengono presentati in questo lavoro i risultati della campagna di scavo intrapresa dalla Soprintendenza di Cagliari sull’acropoli di Pani Loriga tra novembre 2020 e settembre 2021. Lo scavo archeologico fa parte di un complesso di interventi volti ad incrementare le conoscenze sul sito ed ampliare il percorso di visita del pianoro, da cui fino ad oggi l’acropoli era esclusa. Le attività di scavo, che hanno interessato un’area di circa 300 mq a sud del Nuraghe Diana, hanno consentito di definire differenti fasi di frequentazione: dopo un periodo di abbandono dal Bronzo Recente-Finale, nel VIII secolo a.C riprende ad essere frequentata e strutturata, con soluzioni diverse e articolate, fino al III-II secolo a.C. La sistemazione dell’area con opere di evidente bellezza, come l’ampia corte pavimentata con un lastricato di scisto, congiuntamente al ritrovamento di manufatti ceramici per la maggior parte legati al consumo di vino e alla pratica del banchetto (piatti, coppe e brocche) portano a ipotizzare che questo luogo fosse legato ad attività cultuali. La vocazione sacra del complesso sembra essere confermata dal ritrovamento di una testina fittile di Ashtart, rinvenuta in giacitura secondaria nel riempimento di una struttura inquadrabile nell’ultima fase di rifacimento del complesso. Le future attività di ricerca sul campo saranno fondamentali al fine di comprendere meglio lo sviluppo, l’articolazione e la funzione dei singoli edifici, così come dell’intera area.

This paper shows the results of the excavation campaign carried out by the Soprintendenza di Cagliari at the Pani Loriga Acropolis between November 2020 and September 2021. The purpose of this dig is to increase the knowledge of this site and add an important stage to the archaeological park, in terms of history and tourism development. The excavation activities, which involved ​​about 300 square meters south of the Nuraghe Diana, has permitted to define different phases of frequentation of the area: after a period of neglect dated at the Recent-Final Bronze Age, in the eighth century BC it returns to be frequented and structured, with different and articulated solutions, until the third or second century BC. The new arrangement of fine workmanship - such as the wide courtyard paved with schist slabs - in combination with the find of ceramic artefacts mostly linked to the wine consumption and the practice of banquets (plates, cups and jugs) lead to hypothesize that this place was related to cultic activities. The sacred value of the complex seems to be confirmed by the discovery of a fictile head of the goddess Ashtart, found in a secondary context, in the filling of a structure that can be dated in the last re-building phase of the complex. Future fieldwork will be fundamental in order to better understand the development, the articulation and the function of the individual buildings, as well as of the whole area.

Biografia autore

Giulio Alberto Arca

 

 

Pubblicato

2022-07-18

Fascicolo

Sezione

Articoli