Soprintendenza uniche: 1923, archeologia di un fallimento

Autori

  • Massimo Casagrande

Parole chiave:

riforma del MiBAC, storia dell'archeologia, Antonio Taramelli, Soprintendenze Uniche, Giuseppe Bottai, MiBAC reform, Archeological history

Abstract

La riforma degli uffici preposta alla tutela dei Beni Culturali pensata nel 1923 aveva molti punti in comune con quella più recente, varata tra il 2014 e il 2016, e ne condivide anche le debolezze. Hanno gli stessi presupposti: diminuire la spesa pubblica. Hanno lo stesso tipo di legge speciale per riorganizzare i pubblici uffici. Hanno gli stessi mezzi: unificare le Soprintendenze ignorandone le specificità tecnico-scientifiche. Nel 1938, dopo una lunga riflessione, vennero annullate molte delle “novità” della precedente strutturazione. Questo passo indietro permise alle Soprintendenze di salvare i Beni Culturali italiani dalla bufera della Seconda Guerra Mondiale.

The reform of the offices of Italian Cultural Heritage designed in 1923 had many points in common with the more recent one, launched between 2014 and 2016, and also shares its failings. They have the same prerequisites: reduce public spending. They have the same kind of special law to reorganize public offices. They have the same means: join the Soprintendenze ignoring their technical-scientific specificities. In 1938, after a long reflection, many of the "innovations" of the previous structure were canceled. This step back allowed the Soprintendenze to save the Italian Cultural Heritage from the storm of the Second World War.

Pubblicato

2019-02-28

Fascicolo

Sezione

Articoli